lunedì 21 novembre 2016

I'm the strongest person I've ever known

Te lo dicono sempre: a volte vinci, a volte perdi.
Quello che non ti dicono è quanto sia brutto perdere, quanto faccia male, come ti senti quando la scritta “GAME OVER” appare ad intermittenza sullo schermo della tua vita. 
Non ti dicono che la sensazione è quella non solo di aver perso la partita, ma di aver perso tutto.  
Non ti dicono che ti sembra di perdere pezzi del tuo corpo mentre cammini per strada, che perdi anche la forza di piangere o ridere. 
Non ti dicono che il cibo perde sapore, che quasi perdi la voce. Non ti dicono che perdi le forze, le staffe, la lucidità.
Quando perdi, perdi tutto e tutto perde.

Ma forse io ho solo perso l’equilibrio ed è per questo che sono caduta. 
E mi sono fatta male. Cazzo che male. 
E tutti intorno possono dirti che l’importante a quel punto è rialzarsi, ma la verità è che quando sei lì, per terra, sanguinante e ansimante, di certo non riesci a rialzarti. 
Non subito. 
Devi piangere e urlare, perché quel dolore esiste, anche se sei l’unica a sentirlo. 
In quel momento non senti altro che fitte lancinanti e una grande rabbia. 
Rabbia perché a volte se cadi è perché c’è qualcuno a spingerti o, semplicemente, qualcuno che ti ha lasciato la mano. 
Come potevi prevedere che avrebbe lasciato la presa, se fino a quel momento era stata così salda? Non avresti dovuto scalare la vetta a prescindere, per colpa delle vertigini? 
Qualcuno, a posteriori, potrà anche dirti di sì. Che hai rischiato troppo, che alla fine è anche un po’ colpa tua. Ma tu sai che non è così. Perché mentre loro erano giù ad aspettarti, tu nel frattempo ti stavi arrampicando fino alla cima. E anche se ogni tanto qualche sassolino cadeva e la paura di cadere cresceva sempre di più, la vista da lassù era magnifica. La più bella che avessi mai visto in vita mia.

Se mi sono fatta così male cadendo, è solo perché ero arrivata davvero molto in alto.

Ma c’è anche da dire che se sono precipitata in questo modo e sono riuscita a rialzarmi tutta intera, allora forse sono forte davvero. Perché ora ho capito qualcosa in più su come fare per arrivare fin lassù e, soprattutto, ho capito che, quella dalla cima, è una vista a cui non voglio rinunciare


“E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto,
abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato,
rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito,
non credere in nessuno amore solo perché uno di loro è stato infedele,
buttare via tutte le possibilità di essere felici sono perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”